“IL CAPO”
Biografia di Alberto Cassol, Falce, partigiano e professore
di Alessandro Naccarato
La biografia di Alberto Cassol, il partigiano “Falce”, le cui gesta sono narrate anche in quella singolare epopea della Resistenza tra le montagne bellunesi che è “Polenta e sassi” di Emilio Sarzi Amadé, rappresenta una vicenda per molti versi straordinaria.
In queste pagine, documenti e interviste, memorie e voci di amici e “compagni” ricostruiscono il suo denso itinerario esistenziale. Nato a Sedico (Belluno) nel 1927, Cassol scelse ancora giovanissimo di combattere fascisti e tedeschi, entrando a far parte del battaglione “Battista”: qui l’adolescente “Falce” si distinguerà per coraggio e intraprendenza, ma la Resistenza sarà, anche per lui, “palestra” di democrazia e di libertà, stagione irripetibile di maturazione umana e ideale, in cui viene forgiata l’idea di una nuova Italia. Si iscrive al Pci. Partecipa alla Liberazione da protagonista, ma il dopoguerra porta con sé delusioni e amarezze: prima l’arresto, in seguito ad un episodio che vedeva coinvolti alcuni uomini della sua brigata, poi la fuga e l’espatrio in Jugoslavia e Cecoslovacchia, il ritorno definitivo in Italia e la chiusura dei conti con la giustizia.
Nuovamente libero, Cassol diventa funzionario del Pci padovano. Riprende gli studi, laureandosi in chimica e avviando rapidamente una brillante carriera di scienziato e docente che lo vedrà in cattedra all’Università di Catania e poi a Padova, fino a diventare direttore del Dipartimento di Chimica analitica e inorganica. L’attività di ricercatore non farà mai venir meno la passione civile di Cassol, che continuerà ad operare nel Pci a Padova e, a partire dagli anni Settanta, a Cadoneghe, dove si era nel frattempo trasferito e dove il suo impegno, dentro e fuori il Consiglio comunale, sarà decisivo per portare la Sinistra ad assumere un ruolo-guida nell’amministrazione di questa realtà per lungo tempo.
Pubblicato il: 30 Novembre 2011